A un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, l’assessorato al Welfare rende noti i dati relativi all’accoglienza e all’accesso ai servizi territoriali di cittadini ucraini rifugiati nel capoluogo pugliese.
Sono 295 le persone di nazionalità ucraina, di cui 185 adulti e 110 minori, che nel corso di quest’anno si sono rivolte agli sportelli territoriali del Welfare e al centro polifunzionale comunale Casa delle Culture per richieste di varia natura, che spaziano dall’inserimento scolastico al supporto economico, dai farmaci all’orientamento socio-sanitario, dai beni di prima necessità all’accesso nelle strutture di accoglienza, dall’accoglienza in famiglia alla partecipazione dei minori ad attività sportive e ai programmi dei centri estivi.
Inoltre, 46 sono le persone ucraine beneficiarie dei servizi di accoglienza e integrazione previsti dal SAI (ex Sprar) condivisi con gestione ministeriale, mentre altre 30, di cui 19 adulti e 11 minori, sono state accolte in famiglia grazie al progetto promosso dall’assessorato al Welfare in collaborazione con Refugees Welcome.
Con riferimento all’inclusione e al dialogo interculturale, si è proceduto contestualmente al potenziamento dello sportello sociale, di orientamento e accompagnamento ai servizi del territorio già attivo presso Casa delle Culture. In particolare, per effetto dell’aggravarsi della crisi umanitaria, si è scelto di ubicare presso Casa delle Culture un hub (centro unico di orientamento e sostegno) destinato ai rifugiati ucraini provvedendo a tal fine a: attivare un servizio navetta ogni mercoledì e venerdì; attivare uno sportello di orientamento dedicato, tre volte a settimana per quattro ore, con la presenza di un assistente sociale e di un mediatore culturale ucraino; supportare l’apprendimento della lingua italiana attraverso l’avvio di un corso dedicato alle persone ucraine che si tiene quattro volte a settimana in orario pomeridiano; promuovere spazi di incontro, condivisione e aggregazione per rifugiati in arrivo, in rete anche con associazione italo-ucraina e i mediatori culturali.
Infine, presso gli uffici del Servizio sociale di largo Chiurlia, sono state incrementate le attività dello sportello legale per un monte ore complessivo settimanale di 10 ore.
Parallelamente è stata attivata una short list per la creazione di un elenco di mediatori culturali per facilitare le progettazioni interistituzionali.
“Fin dal primo giorno del conflitto in Ucraina – commenta l’assessore al Welfare Francesca Bottalico – il Comune di Bari si è mobilitato per potenziare la rete dei Servizi sociali dedicati all’accoglienza, l’orientamento e il sostegno dei profughi in arrivo in città, anche attraverso l’attivazione di spazi di ascolto psicologico e sociale utili per aiutare a rielaborare i traumi vissuti.
Al fine di favorire opportunità di incontro con la comunità locale, inoltre, abbiamo promosso esperienze di accoglienza in famiglie grazie al progetto Famiglie senza confini e al progetto Ponti di pace, pensato per i più piccoli. Molti dei rifugiati, in poco tempo, hanno superato il momento critico ritrovando un po’ di serenità e alcuni di loro sono stati coinvolti in progettazioni sociali che oggi gli consentono di lavorare al fianco di operatori sociali baresi a sostegno di altri ucraini. Quello messo in campo dall’assessorato al Welfare è un impegno sociale di accoglienza ma anche un impegno culturale, sociale e politico nell’auspicio che venga finalmente avviato un percorso di dialogo e mediazione per fermare questo conflitto assurdo e crudele, al quale rischiamo di assuefarci, che continua a portare con sé dolore, morte e distruzione”.