Sei anni di reclusione: è quanto chiesto dalla Procura di Bari per l’ex dirigente della Protezione civile pugliese, Mario Lerario, al centro di uno scandalo che dal fine dicembre 2021 ha indirettamente coinvolto anche la Regione Puglia. In quell’occasione Lerario era stato arrestato con gli imprenditori Luca Leccese e Donato Mottola nell’ambito dell’indagine dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari sulle tangenti negli appalti della Protezione civile.
La richiesta odierna è stata avanzata al gup del tribunale di Bari, Alfredo Ferraro, dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli e dal procuratore Roberto Rossi.
Lerario è accusato di corruzione: avrebbe percepito tangenti (secondo l’accusa una da 20mila e l’altra da 10mila euro) sugli appalti affidati durante l’emergenza Covid 19 da parte dell’imprenditore foggiano Luca Leccese, per il quale i pm hanno chiesto invece 4 anni. Lo stesso Lerario e l’imprenditore avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. L’imprenditore di Noci Donato Mottola viene invece giudicato con rito ordinario.