Anche a Bari i turisti pagheranno la tassa di soggiorno. Su proposta dell’assessore alle Culture e al Turismo Ines Pierucci, la giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi il Regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno.
La città di Bari, negli ultimi anni, è diventata un’importante meta del turismo nazionale e internazionale, come attesta il Report 2015/2021 dell’Osservatorio Turistico Regionale con 916.640 presenze turistiche nel 2019 (di cui 413.661 stranieri) e 624.271 nel 2021 (di cui 237.637 stranieri).
I flussi turistici, pur rappresentando una risorsa significativa per l’indotto economico e l’economia cittadina, comportano tuttavia spese aggiuntive a carico del bilancio comunale, sia per l’erogazione di adeguati servizi pubblici locali, sia per la manutenzione complessiva del territorio oltre che per la programmazione di un adeguato livello d’iniziative, manifestazioni e servizi di rilevanza turistica.
Pertanto l’imposta di soggiorno consentirà di investire gli introiti migliorando e offrendo adeguati servizi pubblici e idonei interventi per il recupero e la conservazione del patrimonio culturale e ambientale e il miglioramento della fruizione dello stesso, così da poter incentivare o, comunque, mantenere costante negli anni sul territorio la presenza turistica e assicurare, al contempo, gli equilibri del bilancio pluriennale.
La redazione del documento approvato è frutto di un’attività consultiva che ha riguardato le associazioni maggiormente rappresentative dei titolari di strutture ricettive ubicate nel territorio di Bari nonché i cinque Municipi cittadini, questi ultimi chiamati ad esprimere il proprio parere ai sensi del vigente Regolamento sul decentramento amministrativo.
Il regolamento entrerà in vigore il primo giorno del secondo mese successivo alla pubblicazione della delibera di approvazione sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze; le tariffe dell’imposta di soggiorno, differenziate in forza della categoria alberghiera e della durata del soggiorno, saranno definite con successiva deliberazione della giunta comunale.
Il gettito derivante dall’applicazione dell’imposta di soggiorno è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.
“La città di Bari, che negli ultimi anni ha vissuto importanti trasformazioni – commenta Ines Pierucci -, è ormai una città europea e l’imposta di soggiorno le permetterà di adeguarsi agli standard di altre grandi città conservando, da un lato, l’autenticità della sua identità culturale e, dall’altro, rilanciando una vocazione culturale sempre più forte sostenuta da servizi più efficienti e da un’offerta complessiva di livello internazionale. Per la definizione del regolamento, accanto al tavolo sul turismo insediato in seno all’assessorato dall’inizio del mandato, a partire da dicembre 2022 abbiamo incontrato le associazioni di categoria del settore accogliendo il più possibile le diverse istanze pervenute per la redazione del documento. Un percorso complesso e non privo di difficoltà che si è reso necessario per dotarci di uno strumento previsto dalla legge che nei prossimi anni ci permetterà di investire sul territorio risorse necessarie alla tutela del patrimonio esistente e al miglioramento dei servizi turistici. La bozza di documento, condivisa con i Municipi, sarà oggetto di un ulteriore passaggio con i consiglieri Consiglio comunale cosicché possa essere ulteriormente arricchita di proposte e nuovi spunti. Credo che questo sia uno degli snodi più importanti del mandato di questa amministrazione perché puntiamo a rendere strutturale un provvedimento che garantirà una maggiore qualità dell’offerta turistica cittadina con la possibilità di restituire alla città una parte del valore che la presenza del turismo riveste oggi nella nostra comunità”.
Nel Regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno sono stabiliti il presupposto, i soggetti passivi dell’imposta, le esenzioni e riduzioni, gli obblighi dei gestori delle strutture ricettive, dei gestori delle piattaforme telematiche e dei soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, nonché le misure delle sanzioni applicabili nei casi di inadempimento.
Il presupposto impositivo è costituito dal pernottamento in strutture ricettive, anche all’aria aperta, sul territorio comunale, quali campeggi, agriturismi, strutture di turismo rurale, aree attrezzate per la sosta temporanea, bed & breakfast, case vacanze, case e appartamenti per vacanze, esercizi di affittacamere, case per ferie, residenze turistico-alberghiere, alberghi, villaggi turistici, ostelli, alloggi vacanze, immobili occasionalmente usati a fini ricettivi, alberghi diffusi e comunque tutte le strutture recettive di cui alla legge regionale in materia di turismo, nonché gli immobili destinati alla locazione breve.
Soggetto passivo dell’imposta è chi alloggia nelle strutture e non risulta iscritto all’anagrafe del Comune di Bari. Tale soggetto corrisponde l’imposta di soggiorno al gestore della struttura, il quale rilascia quietanza delle somme incassate.
Sono responsabili del pagamento dell’imposta, con diritto di rivalsa sui soggetti passivi, oltre che degli ulteriori adempimenti previsti dalla legge e dal regolamento, i gestori delle strutture ricettive ubicate nel territorio comunale, nonché i soggetti che incassano il canone o il corrispettivo ovvero che intervengono nel pagamento dei predetti canoni o corrispettivi nel caso di locazioni brevi di appartamenti ubicati nel territorio comunale.