Non c’è stato alcun coinvolgimento dei carabinieri nell’incidente mortale del motociclista 27enne Christian Di Gioia, accaduto al quartiere Japigia nella notte tra il 21 e il 22 giugno.
Parole chiare ed inequivocabili quelle pronunciate dal procuratore della Repubblica a Bari, Roberto Rossi, che ha precisato che la sua è una “risposta istituzionale” e quindi ufficiale, anche rispetto alle richieste del sindacato dei carabinieri, che chiedeva la diffusione dei filmati di videosorveglianza per sgombrare il campo da ogni dubbio.
Rossi è stato chiarissimo, spiegando di aver “visionato personalmente” le immagini e che addirittura non vi è stato alcun posto di blocco e che nessuno non si è fermato allo stop. Così come non vi è stato alcun “inseguimento come quelli che si vedono nei telefilm. Non si possono dire bugie e falsità rispetto a quello che è successo. L’auto dei carabinieri è assolutamente estranea all’incidente. Su quello che è accaduto stiamo facendo ogni accertamento possibile – ha aggiunto il procuratore – ma non tollereremo che il dolore della famiglia possa diventare minaccia a chi ha sempre fatto il suo dovere. La minaccia non è mai legittimata dal dolore, le falsità non possono essere accettate e noi non tollereremo assolutamente manifestazioni come quella del funerale, che sono espressione di un modello di criminalità organizzata”.
L’accenno di Rossi è al corteo funebre di motociclisti, sfilato contromano dinanzi al carcere, dove sono detenuti alcuni familiari della vittima. A questo proposito è stato lasciato intendere che le immagini del funerale sono all’attenzione della Procura e che a breve potrebbero esserci degli sviluppi.